Il funerale Laico

“Gli dei nascondono agli uomini la dolcezza della morte, affinché essi possano sopportare la vita”

Marco Anneo Lucano

Il funerale laico permette a coloro che non desiderano un funerale religioso, dì poter avere, dopo aver lasciato questo mondo, una cerimonia di commiato dignitosa e solenne.
E’ un momento toccante che può essere di aiuto ai dolenti per l’elaborazione del lutto come spazio di condivisione del dolore e di sostegno nella circostanza.
Un servizio funebre laico di solito si basa sulla prospettiva laico-umanista secondo cui ognuno di noi ha una sola vita e ogni persona è unica e preziosa. Può anche essere chiamato “celebrazione della vita”, come si usa nei paesi anglosassoni, perché al centro della cerimonia c’è la persona, come in tutte le cerimonie laiche-umaniste.
Il funerale laico è la testimonianza e l’elogio di una vita unica e irripetibile, che onora con dignità e solennità la persona scomparsa, concentrandosi sulla vita che ha condotto, sulle relazioni che ha intrecciato e sui ricordi che ha lasciato, senza rituali di tipo religioso.
Può svolgersi in una sala del commiato ma anche in un altro luogo, purché adatto.
La cerimonia funebre condotta da un o una celebrante laica è la celebrazione e l’elogio di una vita, ed anche un addio decoroso e significativo.
Per questo motivo per me, come celebrante, è molto importante avere un colloquio con la famiglia, prima di imbastire il copione della cerimonia, e possibilmente vedere il luogo dove la persona cara ha vissuto, le fotografie, i vestiti, gli oggetti; conoscere i suoi gusti, i suoi desideri e i suoi valori, per poter raccontare la sua storia in modo che rispecchi veramente la persona che è stata e che i familiari e gli amici ricorderanno.
Il funerale laico spesso include la musica che la persona defunta amava, e alcune letture significative e testimonianze di una o più delle persone presenti. Può perfino essere un funerale allegro, con canti e balli, se questo era il desiderio di chi viene onorato. Si possono proiettare dei video e delle foto della persona defunta, per ricordarla nei momenti importanti e felici della sua vita.
Si può decidere di inserire un rito nella celebrazione, se si crede adeguato, per esempio l’accensione di candele in modo rituale, o la formazione di un girotondo da parte dei partecipanti che, tenendosi per mano e formando un cerchio intorno al catafalco, si sostengono e si uniscono virtualmente al proprio caro defunto in un commuovente abbraccio composto dai sentimenti e dall’affetto di tutti.
I funerali laici sono aperti a tutti, indipendentemente dalla provenienza, dalla religione o dalla cultura, favorendo la spiritualità di ognuno e l’introspezione. E’ l’opzione perfetta per agevolare una riflessione sincera e personale sulla vita del proprio caro.

La commemorazione

“Ricordo com’eri l’autunno scorso. Eri il bosco grigio e il cuore quieto. Nei tuoi occhi lottavano i bagliori del crepuscolo. E le foglie cadevano sull’acqua della tua anima. ”

Pablo Neruda

Una commemorazione è una cerimonia che onora la memoria di una persona cara che è venuta a mancare. Le commemorazioni si tengono spesso in occasione dell’anniversario della nascita o della morte di questa persona, o dopo 3 mesi, o 6 mesi. Forse ciò che rende davvero speciale il fatto di commemorare una persona cara è che offre la possibilità di celebrare l’unicità di quella persona e aiuta a mantenerne viva la memoria. Dal latino cum memorare (ricordare insieme), la parola “commemorazione” indica una cerimonia volta a ricordare qualcuno parlandone in forma celebrativa, anche di tipo laico.
Un o una celebrante qualificata saprà aiutarvi, in modo rispettoso, empatico, e personale, ad onorare la memoria della persona cara che è venuta a mancare.
Quali sono i modi speciali per esprimere questo ricordo durante la cerimonia?
Condividere la storia della persona che non c’è più. Celebrare la sua vita passata, ravvivandone il ricordo. Far suonare una musica che a lui o a lei era particolarmente gradita. Mettere nella scaletta due o tre interventi di persone vicine che desiderano fare una testimonianza o una dedica. Fare un rito simbolico in ricordo di quella persona, per esempio piantare un albero o una pianta in sua memoria. Fare un canto che ci ricorda un tempo in cui si era insieme, durante il quale i partecipanti si potrebbero tenere per mano.
Alcuni cimiteri consentono di aggiungere una panchina commemorativa vicino al luogo di sepoltura del proprio caro, che può diventare il posto speciale per riflettere sul ricordo della persona che si è persa.

Le commemorazioni pubbliche

I celebranti laici a volte sono chiamati a celebrare commemorazioni pubbliche, come quelle rivolte a defunti illustri, spesso nella data della nascita o della morte, oppure a giornate particolari, come il 2 novembre che è dedicato alla commemorazione di tutti i defunti.
Una commemorazione può onorare i caduti di una guerra, oppure un evento importante, come la fine di una guerra. Se commemorare significa “richiamare alla memoria”, Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto, designata dall’ONU il 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria.
Da sempre l’uomo trae esperienze dal passato per comprendere meglio il presente. La storia recente, può darci la capacità di cogliere segni e somiglianze con eventi già accaduti. Lavorare sulla memoria significa estendere i confini e costruire sulla storia le basi del futuro.
La memoria costruisce la nostra identità ma al tempo stesso ci fornisce gli anticorpi per evitare di cadere negli stessi errori del passato. Ecco perché è così importante avere una visione condivisa di quello che sono state le cose.